In Breve | Un allevamenti intensivo di tacchini, in cui abbiamo fatto un’investigazione sotto copertura mostrata poi nel film Food for profit, ha chiuso proprio per le problematiche di crudeltà verso gli animali e sfruttamento dei lavoratori che abbiamo documentato.
Per chi ha visto Food for profit, forse vi ricordate l’allevamento intensivo di tacchini, in Italia, di cui abbiamo documentato tante irregolarità. Grazie all’investigazione condotta insieme alla LAV ora la struttura è chiusa!
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Crudeltà verso gli animali e sfruttamento dei lavoratori
Si tratta di un allevamento di tacchini di Magliano Sabina, vicino Rieti ed era gestito per conto di una tra le maggiori ditte italiane che producono carne. Nelle investigazioni avevamo mostrato come i lavoratori, spesso non in regola, venivano retribuiti in base al numero di camion riempiti di tacchini. Questo portava a un maltrattamento continuo degli animali, sbattuti e lanciati nelle gabbie per velocizzare il lavoro e portare a una paga più alta.
A detta del titolare, ripreso dalle telecamere nascoste del nostro investigatore, in un allevamento come questo un gestore può arrivare a guadagnare 100.000 euro all’anno. Cifre impressionanti raggiunte con condizioni terribili per gli animali, che venivano stipati 6-7 ogni metro quadro. E quando abbiamo tentato di parlare con lui, siamo stati aggrediti e inseguiti per ore la notte stessa con metodi intimidatori e violenti.
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L’allevamento ha chiuso
Grazie all’aiuto di LAV siamo riusciti a indagare e a far chiudere questo allevamento per sempre: questo è solo uno dei tanti risultati che abbiamo raggiunto!
Si tratta di una grande vittoria, ma non dimentichiamo che realtà simili sono presenti su tutto il territorio italiano — finanziati con fondi pubblici. Speriamo che questa chiusura faccia iniziare una transizione alimentare che punti alla riconversione degli allevamenti in centri di produzione di alimenti di origine vegetale, più sostenibili e che non sfruttino gli animali.